Speleo Club Ribaldone - Genova

Gruppo speleologico fondato nel 1970

04/09/2016: Buranco Ellepi

Mia terza visita al Buranco Ellepi, a quasi un anno dalla prima e dopo un paio di uscite dello SCR.
L'ultima volta, Francesco ed io avevamo disostruito quello che sembrava essere l'ingresso di una saletta o l'apice di un pozzetto. Effettivamente, qualche settimana dopo Vernassa ed altri entrarono in una piccola saletta, dalla quale iniziarono a rilevare una parte di grotta che si rivelerà però essere un punto morto nell'esplorazione.
I più importanti risultati del lavoro di quel periodo furono l'identificazione del "buco dell'aria" e l'attuale rilievo.

Purtroppo, oltre a questo, dello scorso autunno ricordo anche stupide discussioni e soprattutto l'impressione di un approccio ad Ellepi come ad un lavoro da togliersi, che di certo non avrebbe portato a risultati interessanti, impedendo di ragionare con calma su come procedere nello scavo. L'uscita di ieri tende a confermarmi le impressioni di allora.

Fatto il punto, via con la relazione...

Giunti al buco dell'aria, Francesco ed io constatiamo che a questo livello si apprezzano bene sia la differenza di temperatura che il flusso d'aria. Siamo soddisfatti: oggi, giornata calda estiva, l'aspirazione ci fa supporre un ingresso alto, diretto verso l'interno della montagna!
Disostruire la strettoia in questione non è facile a causa degli spazi angusti e della roccia, più adatta al demolitore che all'equipaggiamento odierno. Di conseguenza, decido di lavorare sulla roccia più dura e soprattutto con l'idea di allargare il piccolo spazio iniziale in modo da facilitare il transito e la prosecuzione del lavoro.
Abbiamo lavorato dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 16.30, rimuovendo una grande quantità di roccia. Per evitare che il materiale smosso finisse nel rametto che parte sul fondo della saletta, ho messo alcuni grossi sassi al suo ingresso, sui quali si è accumulato molto detrito: se si volesse ripercorrere questo ramo bisognerebbe spostarlo, ma così facendo ho evitato che l'accumulo si formasse nella parte più stretta, creando inoltre un pavimento nella saletta che permette di muoversi comodamente e poggiare oggetti senza che cadano nel cunicolo.

Lavorando, ho rischiato di far saltare una delle batterie: mi ero dimenticato di attaccare il tester e quando me ne sono ricordato la tensione era a 2,74, poco sopra il limite minimo...

Bisogna proseguire lo scavo con costanza. Alla prossima uscita sarà decisamente meglio portare il demolitore.

Partecipanti
Giannini Alessandro, Pisano Francesco, Roccatagliata Andrea


(relazione concessa ad SCR dal mio archivio)




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